Inchiesta inglese rivela che i bisex hanno problemi specifici sul posto di lavoro

I risultati preliminari di uno studio sulla bisessualità (che sarà pubblicato nel 2011 sul Journal of Bisexuality) evidenziano come sul posto di lavoro le persone bisessuali devono affrontare problemi specifici che non è incontrano, per esempio, le persone omosessuali.

Il fatto che le persone apertamente bisessuali non vengano identificate né come omosessuali né come etero genera tensioni e incomprensioni nell’ambiente di lavoro, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei colleghi. Maggiori problemi pare che li abbiano quei bisex che dopo aver mantenuto una relazione con qualcuno del proprio sesso ne iniziano una nuova con una persona del sesso opposto. Questo genera la sensazione di avere a che fare con persone “instabili”, “volubili” e con le quali non vale la pena confidarsi; inoltre, proprio dal punto di vista lavorativo, lo studio mostra come spesso le persone bisessuali abbiano minore possibilità di fare carriera non solo rispetto ai propri colleghi etero, ma anche rispetto ai colleghi gay dichiarati.

Altro dato interessante che scaturisce dall’inchiesta è che due persone bisessuali su cinque si definiscono come poliamorose, cioè hanno una relazione sentimentale e/o sessuale con più partner nello stesso periodo e tutti i partner lo sanno. Quanti si definiscono poliamorosi si sentono costretti a non fare coming out sul posto di lavoro perché non verrebbero capiti.

L’inchiesta evidenzia anche che sono le persone transessuali quelle che mostrano più apertura e comprensione verso le persone bisessuali.

Fonte: Queerblog